La dieta ipoallergenica è uno dei regimi alimentari più conosciuti del momento: ecco come funziona e su cosa si basa
Avete mai sentito parlare di questo tipo di dieta? Cominciamo subito dicendo, che il suo scopo è quello di eliminare i cibi potenzialmente coinvolti in una intolleranza che forse nemmeno sappiamo di avere.
In genere, gli alimenti che potrebbero procurare delle reazioni sono: latte specialmente quello vaccino, vino, birra, aceto, pane e prodotti derivati e altri cibi che contengono lievito, pomodoro, melanzane, peperoni, patate, crostacei, frumento, i cereali contenenti glutine, legumi, uova, agrumi, cacao, carne e cibi contenenti conservanti.
Il particolare da tenere presente è che chi soffre di questo problema, presente i disturbi per tutto il corso dell’anno: quindi è necessario davvero prestare attenzione ai cibi che sono la causa delle specifiche intolleranze.
Dieta ipoallergenica: quali sono i criteri giusti da seguire?
La dieta ipoallergenica come accennato prima, ha effetto solo se si eliminano i cibi che potrebbero essere la causa di intolleranze specifiche. Il consiglio è quindi quello di impostare una dieta con degli alimenti base, che possono essere: riso, carne, pesce, olio extravergine di oliva e frutta e verdura ad esclusione di quelle citate poco prima.
Se dopo quindici giorni, dall’inizio della prova, non ci sarà un miglioramento allora vuol dire che non si è intolleranti ai cibi eliminati, se invece il miglioramento avviene, il passo successivo è quello di introdurre nuovamente le diverse categorie di cibi, uno alla settimana, finché i sintomi non ricompaiono.
Quando, alla fine, sarà stato individuato l’alimento che effettivamente causa i problemi, la soluzione non deve essere per forza quella di eliminarlo per sempre; dopo avere evitato questo alimento per qualche settimana si può, infatti, riprovare a inserirlo nuovamente e capire se i sintomi dell’intolleranza ricompaiono. Insomma, davvero una soluzione perfetta che vale la pena testare, io metodo migliore per capire se le cose migliorano oppure no, alla fine è come sempre quella di ascoltare il nostro corpo: solo lui può dirci la verità e farci capire davvero le cose come stanno.