Dieta Lemme: nell’ultimo periodo se ne è parlato spesso, soprattutto in TV. Si tratta di un regime alimentare che promette di far dimagrire velocemente ed è stato ideato dal dottor Lemme, un farmacista originario di Desio, che ha definito la sua dieta una Filosofia Alimentare. A rendere celebre questo metodo è stato Flavio Briatore, che ha dichiarato di aver perso moltissimi chili cambiando il suo stile alimentare.
La dieta Lemme è costituita da due fasi: la prima ha come scopo quello di far perdere chili alla persona, mentre la seconda ha come obiettivo una sorta di “rieducazione alimentare”, che consentirà al paziente che la segue di acquisire un nuovo stile di vita. Nella prima fase si possono perdere dai sette ai dieci chili. Durante questo periodo vengono individuati degli alimenti proibiti e concessi che variano in base alla persona e al metabolismo. La seconda fase dura tre mesi, durante i quali i cibi che inizialmente erano stati eliminati vengono gradualmente reintegrati.
Il menù della dieta Lemme è molto particolare. A colazione infatti si predilige la pasta, quella maggiormente consigliata è con il peperoncino, con limone e tonno oppure con i carciofi. Da accompagnare al caffè, che si può consumare durante tutto l’arco della giornata. A pranzo il dottor Lemme suggerisce di consumare filetto, fiorentina o petto di pollo, mentre a cena sono previsti pesce spada, orata o sogliola. Secondo Lemme gli alimenti che ci fanno ingrassare sono soprattutto latte, frutta, aceto, sale, pomodori e insalata. I grassi come l’olio e il burro sono invece considerati un’importante fonte nutritiva da assumere quotidianamente, proprio come farina e uova. L’unico spuntino concesso durante il giorno è una tazza di tè con qualche fetta di limone. I pasti vanno effettuati in orari precisi, seguendo le variazioni ormonali: la colazione deve essere entro le 9 del mattino, il pranzo fra le 12 e le 14, mentre la cena mai oltre le 21. Infine lo spuntino è fissato tra le 10 e le 11 e fra le 16 e le 17.
Il dottor Lemme ha un approccio molto particolare alla dieta che per molti può risultare traumatico. Rifiuta il conteggio delle calorie e durante la prima visita fotografa i suoi pazienti, mostrandogli la loro forma fisica e chiamandoli “ciccioni”. Secondo il farmacista questa sarebbe una terapia d’urto per consentire loro di trovare lo slancio giusto per perdere peso.
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