La cannabis, è una droga, considerata illegale nella maggior parte dei Paesi del pianeta, derivata da una pianta, la marijuana. Appartenente alle droghe leggere, è molto diffusa tra i giovani, per i suoi effetti “sedativi” e “rilassanti”. Fumare marijuana è moda, cosi come lo è il consumo di alimenti a base di cannabis. Il mercato, ha prodotto diversi tipi di alimenti che contengono piccole quantità di quest’erba: immediatamente questo tipo di genere alimentare diventa di tendenza.
Nel 2018, gli alimenti a base di cannabis, sono rientrati nella classifica dei cibi più trend in America. Erano infatti molto gettonati e apprezzati. Nasce un vero e proprio business: moltissimi Paesi europei, come l’Oregon, l’Alaska, il Nevada, la California, decidono di investire in questo settore, attraverso una stretegia di marketing infallibile, che punta a coniugare la genuinità dei cibi, e la loro importanza, con gli effetti benefici apportati dalla cannabis che è contenuta in essi.
Oltre all’effetto relax, la marijuana, è sempre stata utilizzata per la terapia del dolore: l’America fa di questa caratteristica un baluardo per le sue vendite, e sponsorizza pasta, zuppe e altri alimenti a base di cannabis, per combattere il dolore dell’emicrania, i crampi e per i dolori apportati dalle terapie oncologiche. Gli alimenti a base di cannabis light, diventano una sorta di cura palliativa, benefica senza alcuna controindicazione. Non esistono ancora dati scientifici certi, che possano provare gli effetti benefici di quest’erba negli alimenti. Diverse ricerche, hanno evidenziato, che è la percentuale di THC a dover essere presa in considerazione.
Le infiorescenze della pianta, contengono piccolissime quantità di THC, per cui, possono essere considerate benefiche; possono essere utilizzate per la produzione di farine, o per altri alimenti. Un THC superiore allo 0,6%, negli alimenti, potrebbe apportare dei danni neurologici sul lungo termine, in particolare agli adolescenti. E’ molto importante sapere che non esistono ancora (nonostante le ricerche) evidenze scientifiche certe rispetto agli effetti degli alimenti a base di cannabis light, sul breve e sul lungo termine. Per cui, è importante che la percentuale di quest’erba sia minima.
La cannabis light, ha una percentuale di marijuana al di sotto dello 0,6%, per cui è da considerarsi legale. In moltissimi Paesi, Italia compresa, non esiste ancora una legge che legalizza questa droga, ma iniziano a vedersi i primi punti vendita di alimenti a base di cannabis light, con un livello di THC legale, che dunque può essere considerato benefico.