Proprio come qualunque altro alimento, anche l’acqua riporta una data di scadenza sulla sua confezione: il motivo è importante e poco conosciuto
I consumatori sono sempre più attenti alle date di scadenza. Fare la spesa al supermercato, specialmente quando appetibili offerte propongono prezzi ridottissimi, è diventata un’analisi all’ultima etichetta. Prima di fare provviste, infatti, è necessario verificare fin quando il prodotto sarà utilizzabile in cucina e questo avviene anche con l’acqua.
In Italia, sulle etichette di ogni prodotto alimentare, sono principalmente due le diciture che vediamo riportate. Una, cita la scritta “Da consumarsi entro il“, che sta a significare che l’articolo in questione deve essere necessariamente consumato prima di quella data, anche se conserva ancora un buon odore e aspetto. L’altra, invece, riporta “Da consumarsi preferibilmente entro il” e si riferisce alla qualità del cibo, indicando che dopo quella data potrà essere consumato, ma non sarà nelle condizioni ottimali.
Secondo la Commissione europea circa il 10% delle 88mila tonnellate di sprechi alimentari prodotti nell’UE, sarebbe da attribuire proprio alle date di scadenza. E sebbene siamo abituati a verificare con massima attenzione queste tempistiche su latticini, pasta, merende, carne e tanto altro, forse la stessa importanza non viene data all’acqua.
Cosa accade all’acqua dopo la data di scadenza
Una cosa è certa, quando i volantini propongono prezzi allettanti per una confezione d’acqua, l’occasione si fa ghiotta per farne una bella scorta. Le cassette di bottiglie possono, così, finire in cantine e garage dimenticate, pronte per essere prese all’occorrenza. Ma se la loro scadenza fosse superata?
Ebbene sì, l’acqua ha una data di scadenza e forse i motivi non sono così immediati da comprendere. Questa informazione riportata sulle etichette, che in questi casi è “Da consumarsi preferibilmente entro il“, è dovuta a una scelta di sicurezza alimentare. Tenere l’acqua oltre la data indicata, infatti, può essere pericoloso in quanto il contenitore di plastica potrebbe aver rilasciato sostanze estranee, magari a seguito di un’esposizione al sole o a temperature sbagliate.
Nel caso dell’acqua frizzante, inoltre, l’indicazione si riferisce anche al fatto che potrebbe perdere anidride carbonica trascorso quel tempo e, dunque, non essere ben gassata come al momento dell’acquisto.