Secondo un affermato chirurgo il lifting al viso non andrebbe fatto troppo avanti con l’età, ecco per quale motivo e qual è il momento giusto
Ritocchini e mini interventi estetici sono sempre più diffusi, mentre le tecniche di ringiovanimento diventano all’avanguardia. C’è chi, arrivato ad una certa età, inizia a pensare al lifting al viso, per poter ritrovare l’aspetto di un tempo, ma probabilmente la scelta migliore sarebbe un’altra. Lo spiega un affermato chirurgo esperto del settore.
Ricorrere alla chirurgia estetica è diventata una scelta diffusissima. In effetti, arriva quel momento in cui, guardandosi allo specchio, si iniziano inevitabilmente a intravedere i segni dell’età che avanza. Soprattutto per quanto riguarda il viso, sono tantissime le opzioni che si presentano e che spesso implicano piccoli interventi non invasivi, tra cui lifting, filler o botulino.
Il momento della presa di coscienza e del “panico” sulla vecchiaia avviene, però, generalmente in una fase in cui l’ovale del viso ha già iniziato a cedere. Questo approccio, secondo il noto chirurgo plastico Paolo Santanchè, sarebbe sbagliato. Molti dei suoi pazienti, infatti, starebbero seguendo una nuova linea di azione, che l’esperto approva in pieno e che riguarda l’età.
Intervistato da Starbene, il chirurgo Santanchè ha svelato un interessante punto di vista che potrebbe cambiare l’idea di molti. Stando a quanto afferma l’esperto, l’età del primo lifting si è abbassata di molto. Questo trattamento dovrebbe avvenire per la prima volta intorno ai 40 anni, per ottenere un effetto “blocco del tempo” che fermerà fin da subito i segni di cedimento.
Un approccio del tutto diverso da quanto in genere si pensa sulla chirurgia estetica, che il dottore ha spiegato distinguendo due filosofie. La prima, quella del “ringiovanimento“, interviene quando ormai il tempo ha già iniziato a fare i suoi danni e diventa così anche più aggressiva. La seconda, da lui preferita, è quella del “non invecchiamento“. “Nella mia lunga esperienza chirurgica, in generale ma nello specifico con il lifting, ho visto che più l’intervento è precoce più rallenta l’invecchiamento“, ha spiegato il chirurgo.
La sua teoria, dunque, appare ben chiara: “É meglio prevenire l’invecchiamento, piuttosto che correggerlo dopo che si è manifestato“. Un invito che molti quarantenni potrebbero così sfruttare fintanto che “sono in tempo”. E per essere ancora più convincente, Santanchè ha portato alcuni celebri esempi della sua filosofia: Sharon Stone, che a suo dire, ha iniziato ad effettuare il lifting quando ancora non ne aveva bisogno.
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