Marmellata e confettura sono due prodotti che spesso vengono accomunati, ma in realtà c’è una grande differenza: ecco quale
Protagonista assoluta delle colazioni degli italiani e non solo, la marmellata è un delizioso accompagnamento per una buona fetta biscottata o per un po’ di pane. Non da meno anche il suo utilizzo all’interno dei dolci più comuni, come crostate e croissant. Le sue origini sono antichissime ed esistono una serie di storie che ne narrano la sua invenzione. Una di queste la lega a Caterina D’Aragona.
Si dice che la principessa spagnola, essendosi allontanata dalla sua terra a causa del matrimonio con il re d’Inghilterra Enrico VIII, sentiva la mancanza dei frutti tanto prelibati. Così decise di escogitare un modo per conservare più a lungo possibile le arance, portandole con sé facilmente dalla Spagna. Oltre a questa leggenda suggestiva, sono tante e molto antiche le origini di questo metodo di conservazione.
Molto spesso, però, la marmellata viene accomunata ad un altro prodotto all’apparenza simile, la confettura. Questa prevede una preparazione in realtà diversa, e si differenzia dalla marmellata per alcune caratteristiche ben precise. In via generale si può dire che marmellata e confettura sono realizzate con gli stessi ingredienti. A distinguerle l’una dall’altra saranno percentuale e tipo di frutta utilizzata.
Marmellata e confettura: la distinzione stabilita dalla Comunità Europea
Erroneamente queste due parole vengono utilizzate come un sinonimo, ecco perché ci si è messa perfino una direttiva dell’Unione Europea a chiarire bene la differenza sostanziale che esiste tra marmellata e confettura. Si tratta innanzitutto dei frutti di cui è composta: la marmellata è un prodotto realizzato a base di zucchero e di agrumi, la confettura invece è realizzata con zuccheri e polpa o purea di tutti gli altri tipi di frutta.
Inoltre a differenziarle, come anticipato, è anche la quantità di frutta contenuta nel prodotto finito. Se si tratta di marmellate, il contenuto di agrumi deve essere almeno il 20%, suddiviso in polpa, succo, estratti acquosi, scorza o purea. Per le confetture di frutta in generale, invece, la quantità deve essere di almeno 35%.
Per entrambe le preparazioni vengono poi aggiunti degli ingredienti che restano comuni: pectine, polimeri che hanno la funzione di addensare la marmellata o la confettura, acidi, addensanti e additivi. Naturalmente, più i prodotti saranno di qualità e minore sarà la presenza di tutti gli altri ingredienti oltre alla frutta e allo zucchero.