La voglia di cioccolato, a volte irrefrenabile, può tramutarsi fino a diventare una vera e propria dipendenza: scopriamo perché succede
Chi sa resistere al cioccolato, alzi la mano! Se in questo momento potessi vedervi, immagino che le mani alzate sarebbero poche, quasi pari allo zero. Così una domanda sorge spontanea: perché non riusciamo a resistervi? Si tratta di mera avidità? Semplice assenza di forza di volontà? Non è così! Le ricerche scientifiche ci dicono che la colpa non è solo nostra, ma si potrebbe parlare di una vera e propria forma di dipendenza.
La dipendenza da cioccolato ha oggi un nome, ‘chocoholism’, un neologismo che vede insieme due parole: chocolate e alcoholism, cioccolato e alcolismo. La vittima è definita ‘chocoholic’, in italiano ‘cioccolista’. Il cioccolista è chi non riesce a fare a meno del cioccolato, la sua assenza gli crea irritazione e diventa un vero e proprio pensiero fisso.
La dipendenza da cioccolato, diversamente dalle forme più classiche di dipendenza, non sempre determina la sintomatologia dell’astinenza.
Tuttavia, in uno studio che vedeva un gruppo di topi improvvisamente deprivati da sostanze quali zuccheri e grassi, questi si dimostravano particolarmente irritati, diversamente dal cosiddetto ‘gruppo di controllo’, ossia un altro gruppo di topi che non erano stati oggetto di tale deprivazione.
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Perché ho sempre voglia di cioccolato?
Il cioccolato crea dipendenza principalmente per le sostanze che il cervello rilascia in concomitanza con la sua assunzione. Di fatti, facilita la produzione di endorfine, sostanze che riducono il dolore, oltre che essere responsabile anche di particolari neurotrasmettitori come la serotonina, meglio conosciuto come ‘ormone della felicità’. Ecco perché il cioccolato ci rende dipendenti: ci mette di buonumore.
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Il cioccolato ci rende felici, ma a lungo andare la forma fisica potrebbe risentirne.
In tal caso, un buon compromesso potrebbe essere il preferire quello amaro, con meno zucchero. Questo permetterà di ridurre la stessa voglia di mangiarne ancora e ancora, evitando così di esagerare.
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Dott.ssa Maria Cristina Forte,
Psicologa e psicoterapeuta specializzanda
fortemariacristina@gmail.com