Esiste un disturbo molto diffuso che colpisce una grande parte della popolazione, quando se ne soffre bisogna evitare gli alimenti reflussogeni: quali sono
Nella popolazione europea sono presenti alcuni sintomi molto diffusi, dovuti a disturbi legati a diversi fattori. Si parla, ad esempio, di stress e ansia, ma anche di patologie più gravi come l’ernia iatale. Anche l’assunzione di determinati farmaci, quali antidolorifici, antidepressivi, anestetici e sedativi, può provocare un fastidio in cui molti si riconoscono: il reflusso esofageo.
Si presenta con manifestazioni molto comuni, come un bruciore retrosternale e un rigurgito acido e si può verificare come disturbo passeggero, nei casi migliori, o come vera e propria patologia. In Europa il 10-20% della popolazione ne soffre e può diventare un problema davvero inficiante con cui convivere quotidianamente. Talvolta, inoltre, la malattia può sfociare anche in condizioni peggiori, come ulcere, esofagite o restringimenti.
In questa situazione la valvola che si trova all’estremità inferiore dell’esofago diventa sempre più debole e non riesce a chiudersi come dovrebbe, permettendo al contenuto acido dello stomaco di risalire. Esistono naturalmente delle cure farmacologiche ma, in presenza di reflusso esofageo, bisogna prestare molta attenzione all’alimentazione.
In una condizione così delicata per stomaco ed esofago come quella del reflusso, è fondamentale evitare gli alimenti cosiddetti “reflussogeni“. Bisogna innanzitutto dire addio a cibi e le bevande ricchi di caffeina e alcol, dunque a the, caffè e alcolici di ogni genere. Si dovrebbe assolutamente evitare anche il pomodoro, in particolar modo se crudo, perché troppo acido.
Stessa cosa vale anche per agrumi e spezie, banditi dalla dieta perché non farebbero altro che peggiorare il disturbo del reflusso gastroesofageo. Sconsigliati anche gli intingoli a base di olio, che richiedono un tempo di digestione maggiore e quindi una maggiore produzione di succhi gastrici. Purtroppo anche la cioccolata è nemica del reflusso, pertanto è da escludere dall’alimentazione.
Ovviamente è molto importante scegliere anche le giuste cotture: niente più fritture, bisogna optare per alimenti cotti al vapore, al forno o bolliti. Per limitare i sintomi inoltre, è consigliabile non coricarsi subito dopo mangiato, aspettando per lo meno qualche ora di intervallo.
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