Avete mai sentito parlare della listeria? Si tratta di una vera infezioni che tutti potremmo contrarre: tutto ciò che c’è da sapere
“Resta alta l’attenzione del Ministero della salute a seguito dell’aumento di casi clinici di listeriosi alimentare registrati in diverse regioni italiane, dovuti alla contaminazione di alimenti da parte del batterio Listeria monocytogenes” sono queste le parole riportate da una nota del Ministero della Salute.
Stiamo parlando dell’infezione della listeria, per chi non lo sapesse si tratta di un batterio che potrebbe trovarsi nel suolo, nell’acqua e nella vegetazione e può anche interessare alimenti come ad esempio: latte, verdura, formaggi molli, carni poco cotte, insaccati poco stagionati.
Il modo principale in cui l’uomo può infettarsi è per via alimentare: per quanto riguarda i bambini e gli adulti sani pur se infettati, quasi mai sviluppano una malattia grave, mentre più grave può essere se la cosa colpisce un soggetto fragile, immunodepresso o donne in gravidanza.
Listeria, quali sono i sintomi?
La listeria, come detto prima non è assolutamente un problema da sottovalutare, specialmente tenendo conto del fatto che potrebbe essere contratto da chiunque in qualsiasi momento.
I sintomi a cui nel caso bisogna prestare attenzione possono essere diversi: da forme influenzali o gastroenteriche con anche la presenza di febbre alta, fino ad arrivare, per i soggetti a rischio, a forme setticemiche meningiti o aborto. Questi problema potrebbero manifestarsi anche a distanza di mesi da quanto abbiamo ingerito un determinato tipo di alimento.
Pertanto, il Ministero della Salute invita i consumatori a stare molto attenti prima di tutto alle modalità di conservazione e preparazione e consumo di tutti gli alimenti, con un occhio di riguardo per i wurstel che sembrano essere i portatori principali di questo problema. E’ davvero opportuno non consumarli mai crudi, ma passarli sempre prima in cottura.
Una curiosità in più: come riporta il sito Ansa, i decessi a causa di questo problema sono avvenuti a dicembre 2021, marzo 2022 e giugno 2022 in Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, in tutti i casi si trattava di persone immunocompromesse o particolarmente fragili. La guardia continua a restare davvero altissima.