Un recente studio ha svelato in cosa consisteva davvero la dieta degli antenati: non solo carne, era molto più varia
Da tempo immemore la ricerca e gli studi focalizzano la loro attenzione sul Paleolitico, periodo della preistoria databile tra 2,5 milioni e 10.000 anni fa, caratterizzato dallo sviluppo della prima tecnologia umana. Il fascino che questa fase storica porta con sé è dovuto proprio alla scoperta di un popolo di antenati che hanno gettato le basi della nostra vita attuale, basti pensare all’introduzione dei primi utensili.
Si può dire, in linee generali, che durante il Paleolitico l’uomo iniziò a creare i primi strumenti di pietra, utilizzati per la caccia degli animali, mentre l’introduzione dell’agricoltura avvenne soltanto molti anni dopo. Ma come si nutrivano, dunque, i nostri antenati? La prima associazione mentale pensando a questo contesto è quella della carne. Un recente studio della Duke University degli USA, però, si è posto questa questione, ribaltando quelle che erano le credenze generali fino a questo momento.
Si può dire che una “Paleodieta” basata sulla carne non è assolutamente realistica. A far cadere in errore, ad esempio, è il concetto che l’uomo fosse l’addetto al procurare il cibo e, dunque, inevitabilmente propenso alla caccia. In realtà, anche le donne avevano un ruolo essenziale nell’alimentazione, poiché si dedicavano invece, alla raccolta.
Un’alimentazione variegata in base a questi fattori
La vita e l’alimentazione nel Paleolitico erano molto meno “monotone” di come generalmente si pensi. I fattori che influenzavano la diversità erano sicuramente il clima, il luogo e la rotazione stagionale dei prodotti. L’antropologo evoluzionista Hernan Pontzer dell’Università statunitense, ha spiegato che i dati etnografici a disposizione della storia riguardano principalmente le popolazioni paleolitiche del Nord.
Queste erano più propense al consumo di carne, anche perché contribuiva a combattere la rigidità del clima. Allo stesso tempo, però, c’è da considerare che molte popolazioni vivevano in prossimità degli oceani o dei fiumi, pertanto erano molto più abituate a consumare pesce. Al contrario, quelle che abitavano in zone ricche di vegetazione e foreste, si nutrivano di piante.
Un altro fattore da considerare, come evidenziato da Pontzer, è che i reperti storici giunti fino a noi sono principalmente gli utensili in pietra, utilizzati proprio per la caccia. Le attrezzature usate, invece, per la raccolta, come bacchette di legno, si sono naturalmente deteriorate nel tempo. Motivo che ha contribuito ad associare la carne agli antenati. Si può concludere, quindi, che la dieta del Paleolitico era molto più varia e completa di quanto abitualmente immaginiamo.