L’anoressia e la bulimia, sono spettri, contro cui combatte un tessuto sempre più ampio di persone. E’ nel periodo dell’adolescenza e della prima giovinezza che compaiono queste problematiche, poiché è in questa fase che avviene il passaggio dall’infanzia all’età adulta. Questo passaggio, è estremamente delicato, poiché in una persona si conservano tratti del passato, ma anche gli sviluppi del futuro. Il corpo cambia, cambiano le taglie, il modo di vivere, comportarsi, parlare, pensare e relazionarsi. Cambia anche il rapporto genitori figli, che spesso si trasforma in conflittuale: è da questa conflittualità essenzialmente interiore che nasce il dramma dell’anoressia e della bulimia.
I DCA, ovvero i disturbi del comportamento alimentare, sono molto diffusi tra gli adolescenti: sono circa 2,3 milioni le persone che soffrono di disordini alimentari, e la percentuale è in aumento. Sono maggiormente colpite le donne (dai 12 anni in su), è l’età media tende ad abbassarsi. L’anoressia è un disturbo alimentare molto pericoloso, e può portare alla morte. L’anoressia e la bulimia, sono disturbi alimentari che portano ad un rifiuto netto del cibo. Questo rifiuto dipende da un sottotesto più profondo, ovvero dal bisogno (in questa fase) di formare il proprio sé.
L’adolescente, vede il suo corpo cambiare e questa trasformazione, spesso avviene in modo eccessivamente rapido, tanto da avere difficoltà nell’accettarla, o eccessivamente lento, tanto da sentirsi fuori luogo rispetto al contesto. Il rifiuto del cibo è il rifiuto del proprio corpo, è la volontà di esprimere se stessi, di trovare una sorta di definizione, similare ai modelli impartiti e similare ai modelli proposti dalla società. A volte è complesso riuscire a far combaciare queste due varianti e questo porta ad una sorta di rifiuto del cibo.
L’anoressia si manifesta con la ricerca del corpo perfetto, l’assunzione di un numero di calorie inferiore alla media, il costante bisogno di stare in forma attraverso lo sport. L’idea è quella di controllare il cibo e il corpo, cosi da trovare in se stesse/i l’immagine perfetta, quella magra e asciutta che è in realtà una figura distorta di se stessi.
La bulimia, di contro, spinge l’adolescente all’abbuffata incontrollata e constante di cibo, che apporta in particolare in una prima fase un aumento di peso, che porterà molta insoddisfazione; dunque, di contro, la vittima si procurerà il vomito, o assumerà dei lassativi per liberarsi del senso di colpa.
Queste due patologie dunque, sono particolarmente pericolose, in particolare per le donne che sono molto più a rischio, per una serie di condizioni imposte dalla società.